11 settembre 2015

Nuovi Ospedali: project financing alla "calabrese" e spesa insostenibile

La sanità Calabrese rischia di finire dalla padella nella brace per via di uno scriteriato piano di project financing voluto dalla ex Giunta Scopelliti, a nulla saranno valsi gli sforzi fatti dai calabresi in questi anni per pagare i mostruosi aumenti di tasse e ticket per ripianare i debiti sanitari accumulati negli anni precedenti questo perchè, secondo la corte dei conti, per la realizzazione di 4 nuovi ospedali la Regione chiederà un finanziamento ai privati che però a fronte di un "prestito" di € 134.367.073,82 ne riceveranno dalla Regione Calabria 382.320.000,00€ (pagati da noi).

Quanto riportato di seguito è Estratto dalla Deliberazione della Corte dei Conti Calabria n.66/2013 (Relazione sul bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2013):

"La Regione Calabria ha riferito di aver “previsto” il ricorso al project financing per la realizzazione di n. 4 nuovi ospedali, con una ripartizione del finanziamento del 30% a carico del privato e del 70% a carico dello Stato e della Regione Calabria.
Pur tenuto conto della riscontrata conformità a legge delle originarie ordinanze commissariali a suo tempo registrate da questa Corte, si rileva che qualora si riscontri un intervento finanziario pubblico non marginale o addirittura superiore alla metà del valore dell’opera, “si tratta di un uso improprio (anche se non illegittimo, n.d.r.) del contratto di project financing, anche in relazione ai parametri stabiliti in sede comunitaria in relazione alle partnership pubblico-private”.
In chiave collaborativa, si evidenzia altresì che il ricorso a “forme alternative” deve essere assistito da una prudente valutazione di convenienza dello strumento finanziario, in comparazione con il tradizionale modello del mutuo.
Si riportano i dati finanziari relativi alle opere in questione, trasmessi dall’amministrazione, dai quali emerge l’elevata contribuzione a carico del settore pubblico (Stato e Regione Calabria),
pari complessivamente al 69,32% dell’importo complessivo degli oneri finanziari:
(la Regione insieme allo Stato investirà 303.663.663,00 per 4 nuovi ospedali in Calabria, ulteriori 134.367.073 saranno investiti dai privati per un ammontare totale di € 438.030.737,32!)

Per giunta, l’esame della documentazione evidenzia l’esistenza di ulteriori e rilevanti costi che graveranno a carico delle aziende sanitarie interessate, secondo la tabella di seguito esposta:

Come pare evidente dall’esame dei dati riportati, l’importo del solo “corrispettivo per la disponibilità (cioè il contributo da riconoscere al concessionario per la mera disponibilità dei nuovi ospedali, determinato in modo da remunerare gli investimenti a carico degli stessi) dell’opera (pur suscettibile di ribassi in sede competitiva) che le aziende sanitarie dovranno erogate alla controparte privata (pari, nei 30 anni previsti dal piano finanziario, ad euro 382.320.000,00 iva esclusa) supera di gran lunga, in valore assoluto (e salva la pur necessaria attualizzazione dei corrispettivi), il contributo finanziario (euro 134.367.073,82, iva inclusa) apportato dai privati alla realizzazione dell’opera.

In sede di controdeduzioni, l’amministrazione ha eccepito che (ma detta durata è espressamente contemplata nel piano finanziario) “il corrispettivo non viene corrisposto per 30 anni ma per la sola durata della gestione, in quanto il suo pagamento prende avvio solo con il collaudo dell’opera” e che conseguentemente “i corrispettivi che le aziende sanitarie dovranno erogare alla controparte privata (pari, negli anni di gestione previsti, a circa euro 196.980.00 iva esclusa a valori attuali) è sostanzialmente equivalente in valori attuali con il contributo finanziario apportato (circa euro 197.030.000, iva esclusa) apportato dai privati alla realizzazione dell’opera”.

In proposito, tuttavia, la Regione non ha esplicitato quale debba ritenersi (a fronte della durata trentennale contenuta nei piani finanziari) il periodo di durata della gestione né ha chiarito i
passaggi del computo delle cifre da ultimo riportate, non contenute nei suddetti piani finanziari.

Con riguardo alla struttura dei costi, l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (Avcp), con delibera n. 106 dell’11 dicembre 2011, pur “non rilevando margini di intervento”, ha evidenziato l’opportunità di “prevedere obblighi più stringenti in capo al soggetto privato al fine di garantire un maggior trasferimento in capo allo stesso del rischio di costruzione” e la “necessità di più puntuale definizione delle questioni attinenti l'affidamento di opere complementari, la gestione delle varianti, la remunerazione delle attività non ricomprese nel rimborso spese”.

Infine, si evidenzia che la stessa amministrazione regionale, in sede istruttoria, ha correttamente riferito che “i corrispettivi complessivi sopra indicati – che andranno a gravare sui bilanci delle aziende a partire dal 2017potranno essere compatibili con i vincoli posti dal Piano di rientro, a condizione che le strutture sopra indicate (quelle pre-esistenti, n.d.r.), alla data di attivazione dei nuovi ospedali e una volta ultimati i trasferimenti di attività sanitaria, vengano dismesse dalle funzioni sanitarie e ospedaliere e che, negli anni a seguire, la realizzazione delle nuove strutture consenta un progressivo riassorbimento della mobilità passiva”. Eventualità, quest’ultima, tutta da verificare e solo in residua parte dipendente dalla qualità/vetustà della struttura ospedaliera."

Le stesse riserve e le stesse preoccupazioni la Corte Conti Calabria le ribadisce anche l'anno successivo nella DELIBERA N.45-2014 quando si occupa del bilancio di previsione 2014:
"La Sezione conferma il permanere delle criticità rilevate nella propria delibera 66/2013 in merito all'uso quantomeno improprio dello strumento di partenariato (a causa del pesante squilibrio tra l’impegno finanziario pubblico e quello privato) da parte della Regione e all'assenza di una esplicita valutazione di convenienza rispetto ai modelli tradizionali di finanziamento (es. mutuo) e ribadisce le riserve sulla economicità delle opere in esame formulate con la successiva delibera 21/2014."