15 novembre 2014

La Calabria "risana" la sanità a suon di tasse e con i fondi per le aree sottosviluppate


In Calabria in questi ultimi giorni di campagna elettorale abbiamo assistito ad indecenti passerelle di ministri ed ex governatori regionali tutti a vantarsi di aver risanato la sanità regionale, che grazie a loro sarà sbloccato il turn over, che i conti sono a posto, che saranno assunti 400 unità di personale, ma la definizione di “risanamento” per il ministro Lorenzin e per Peppe dj&co. è alquanto singolare, perché “risanare” per loro vuol dire questo:

1) la Corte dei conti dice che:
“Sulla base delle analisi condotte in relazione al debito 2007 non coperto, al disavanzo 2008 e 2009, al risultato di gestione 2011 e 2012, è stato stimato il permanere di un debito non coperto di 200,166 mln di euro, scontando le risorse FAS per 578 mln di euro”…” la necessità di risanamento del settore sanitario ha determinato non solo il progressivo incremento dell’imposizione fiscale, ma anche il costante utilizzo, al fine di individuare idonei strumenti di copertura del debito, di risorse non propriamente a ciò destinate, in particolare, con le risorse derivanti dal Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), così finendo per distrarle dalla loro naturale destinazione agli investimenti.” …” Dall'esame dei prospetti che seguono si rende evidente, per tutti gli anni considerati, l’insufficienza delle misure fiscali aggiuntive destinate alla copertura del disavanzo.”…”(si ricorda inoltre l’accesso al dl.35 che altro non è un mutuo per la copertura di debiti che la Calabria ha utilizzato per pagare parte dei debiti sanitari).

2) la necessità di risanamento del settore sanitario ha determinato il progressivo incremento dell’imposizione fiscale:
a) aliquota addizionale irpef più alta d’Italia: 2,03% senza fasce di reddito quando la Lombardia applica 1,23% (quindi quasi la metà) per redditi fino a 15.000
b) aliquota irap ordinaria più alta d’italia al 4,97% (Lombardia 3,90%)
c) accisa addizionale di 3 centesimi€ su tutti i carburanti (quindi paghiamo diesel e benzina più cari d’italia)

Quindi i nostri eroi per “risanare” i debiti sanitari hanno usato i soldi che erano destinati alle famiglie bisognose, al turismo, ai trasporti, all'ambiente e alle aziende (FONDI FAS), hanno aumentato al massimo tutte le tasse regionali, e alla fine ancora 200 milioni di debiti ci sono e come se non bastasse tutti gli aumenti delle tasse non riescono a coprire le spese (NB la spesa sanitaria è ricominciata a crescere dal 2011 quindi nemmeno sono stati in grado di tagliare parte della spesa stessa).

Ora se volete potete ringraziare Peppe (e tutti gli altri avvoltoi arrivati in Calabria nell'ultimo mese) per aver """risanato""" la sanità.

NB: Le risorse del PAR Calabria FAS 2007-2013, che ammontavano 1.771.847.388 euro (Delibera CIPE n. 166/2007), andavano così a rafforzare la dotazione finanziaria complessiva per l’attuazione degli obiettivi, delle strategie e delle Linee di Azione del POR FESR, intervenendo soprattutto sui seguenti quattro Assi Prioritari sui quali si concentra il 69% delle risorse del Programma Attuativo:
- Asse Prioritario 3 – Ambiente (45% del totale delle risorse).
- Asse Prioritario 4 – Qualità della Vita e Inclusione Sociale (11% del totale delle risorse).
- Asse Prioritario 6 – Reti e Collegamenti per la Mobilità (30% del totale delle risorse).
- Asse Prioritario 8 – Città, Aree Urbane e Sistemi Territoriali (10% del totale delle risorse).

1 settembre 2014

Regione Calabria Gestione Commissariale della sanità: un fallimento totale sulle spalle dei cittadini e dei pazienti calabresi.

Quanto di seguito è un estratto del capitolo dedicato alla gestione commissariale della Sanità contenuto nel giudizio di parifica 2013 della corte dei conti sez. Calabria:

Al fine di garantire l’erogazione delle prestazioni sanitarie comprese nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e per assicurare il risanamento, il riequilibrio economico-finanziario e la riorganizzazione del sistema sanitario, la Regione Calabria è stata interessata sin dal 2007 da una massiccia azione di riallineamento dei dati economico-finanziari in materia, tramite la ricognizione dello stato dei conti e la conseguenziale predisposizione dei Piani di rientro (oltre un miliardo prima delle coperture)

Con riferimento alla situazione attuale, e in particolare prendendo in considerazione il periodo 2009-2013, da quanto risultante dalla riunione dell’ultimo tavolo interistituzionale del 4 aprile 2014 (convocata per la valutazione del risultato d’esercizio 2013), emerge un quadro che, seppur in miglioramento rispetto ai valori precedentemente registrati, si conferma essere ancora in una condizione di criticità.

Da ultimo, ad integrazione di quanto sinora esposto, appare utile richiamare le risultanze della “Relazione sulla verifica in materia di scostamenti dagli obiettivi di finanza pubblica” resa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Ispettorato Generale di Finanza in data 17 febbraio 2014, di cui è stata resa edotta la presente Sezione ormai a conclusione della suddetta istruttoria. Invero, una volta considerato che la sanità rappresenta la principale voce di spesa all’interno del bilancio regionale, pur essendo esclusa dalle categorie di spesa rilevanti ai fini del Patto di stabilità interno, dalla stessa è emerso che, relativamente al periodo 2008/2012, la spesa sanitaria ha avuto una crescita del 7,64%, a livello di impegni in conto competenza, e del 7,78%, a livello di pagamenti, e che, nel complesso del quinquennio di riferimento, la sanità ha assorbito una media del 68,49% delle risorse liquide riscosse dalla Regione, afferenti alle entrate finali, mentre la media quinquennale sulle entrate finali accertate è stata del 63,83%.

Come ampiamente dimostrato con le evidenze contabili in questa sede illustrate, la necessità di risanamento del settore sanitario ha determinato non solo il progressivo incremento dell’imposizione fiscale, misura come visto risultata di per sé insufficiente ove atomisticamente considerata, ma anche il costante utilizzo, al fine di individuare idonei strumenti di copertura del debito, di risorse non propriamente a ciò destinate, come è avvenuto, in particolare, con le risorse derivanti dal Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), così finendo per distrarle dalla loro naturale destinazione agli investimenti. (FAS = Strumento di finanziamento del governo italiano avente come finalità principale la realizzazione di interventi in aree particolari, al fine di favorire la ripresa della competitività e della produttività nelle aree obiettivo)

Pertanto, occorre riscontrare che, allo stato dei fatti, la grave situazione dei conti sanitari, non trovando sufficiente copertura nelle risorse propriamente a ciò destinate, di per sé determinanti un aggravio del carico fiscale sui contribuenti, ha prodotto e continua a produrre conseguenze negative sul bilancio regionale, sia in termini di peggioramento generale degli equilibri, che, mediatamente, con la distrazione di risorse dai settori di loro naturale destinazione.

Gestione commissariale dei rifiuti in Calabria: 15 anni di sprechi.

Quanto di seguito è un estratto del capitolo dedicato alla gestione commissariale dei rifiuti contenuto nel giudizio di parifica 2013 della corte dei conti sez. Calabria:

Il settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella Regione Calabria è stato caratterizzato da una gestione commissariale “straordinaria” durata quindici anni, a seguito dello stato di emergenza all’uopo dichiarato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri risalente alla data del lontano 12 settembre 1997 ed è cessata (solo formalmente come vedremo) il 01/01/2013.

Lo stato di emergenza del settore è stato più volte prorogato dalla Presidenza del Consiglio e l’azione compiuta dai Commissari succedutisi nel corso degli anni si è rivolta alla normalizzazione del settore attraverso l’impiego di ingenti risorse finanziarie anche provenienti dalla Comunità Economica Europea e riferite alla gestione del POR 2000-2006. In particolare i compiti attribuiti ai commissari hanno riguardato: la gestione degli impianti di smaltimento, valorizzazione e recupero energetico, l’adeguamento delle discariche, la realizzazione di impianti per la produzione di compost e recupero inerti. Tutte azioni rivolte, per il tramite degli Ambiti Territoriali Ottimali previsti nel Piano per la gestione dei rifiuti, a portare a regime il sistema della raccolta differenziata al fine di ridurre il ricorso agli impianti di smaltimento e superare il ricorso al sistema delle discariche. Tuttavia, le Autorità d’ambito non hanno realizzato la missione per cui furono istituite.

La gestione Commissariale, e quindi la condizione di stato di emergenza nel settore dei rifiuti del territorio della Regione Calabria, cessa con l’emanazione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile - della Ordinanza n. 57 del 14 marzo 2013, con la quale viene stabilito all’art. 1 che “a decorrere dal 1° gennaio 2013, la Regione Calabria – Assessorato alle politiche ambientali è individuata quale amministrazione competente al coordinamento delle attività necessarie al completamento degli interventi da eseguirsi nel contesto di criticità nel settore dei rifiuti solidi urbani nel territorio della medesima Regione”.

Il settore dei rifiuti viene di fatto trasferito alla Regione, la stessa si è adoperata formalmente per disciplinarne i vari aspetti, amministrativi e finanziari, tuttavia la potestà amministrativa e di spesa, quindi gestionale, è incardinata unicamente nella persona del Direttore Generale del Dipartimento, le risorse per la gestione del servizio che nelle intenzioni del legislatore regionale sarebbero dovute correttamente essere gestite attraverso il bilancio secondo principi di trasparenza e pubblicità dei fatti amministrativi-contabili, piuttosto che essere sottratti a tutto ciò e ad ogni forma di controllo interno ed esterno.

Ciò detto, pur essendo formalmente cessato lo stato di emergenza per atto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il settore dei rifiuti viene riassorbito dall’Ente regione in una persistente condizione di emergenza, sul piano degli impianti, degli interventi strutturali incompiuti o non realizzati affatto, di deficit di risorse economiche.

Sulla scorta di una campionatura dei Decreti adottati nell’anno 2013 appare evidente ancora una volta quale sia l’eredità lasciata dai 15 (quindici) anni di commissariamento e la cui conclusione peraltro non è dipesa certamente dal fatto che tale gestione straordinaria avrebbe raggiunto lo scopo per il quale era stata introdotta nel lontano 1997. La situazione semmai appare peggiorata, nonostante la enorme quantità di soldi della collettività investiti e i poteri in deroga largamente attribuiti.

Nella evidente concorrenza dei molteplici fattori responsabili di un così negativo risultato, non si può di certo (ne sarebbe giusto) trascurare sia l’inadeguatezza dell’Ente regione (si pensi ad es. — ma non solo — al menzionato Piano regionale dei rifiuti), sia della gran parte dei comuni calabresi (che non sono riusciti, ad es., ad avviare la c.d. raccolta differenziata).

La persistente inadeguatezza nella individuazione dei mezzi adottati finora dall’Amministrazione commissariale al fine di perseguire l’interesse pubblico al superamento della – ormai ultra decennale (15 anni) – grave situazione di emergenza nello smaltimento dei rifiuti non pericolosi nel territorio della Regione Calabria. In effetti, l’oggettiva e perdurante carenza, nel territorio regionale, di impianti di smaltimento dei rifiuti – circostanza elevata dal Commissario delegato ad unico presupposto per giustificare ancora una volta l’utilizzo dell’unica discarica privata attualmente disponibile – avrebbe dovuto indurre, già da tempo, il Commissario medesimo ad avviare e portare a compimento, grazie soprattutto ai poteri in deroga riconosciutigli dall’ordinamento, le attività previste e finanziate dalle (numerose) ordinanze di Protezione Civile emanate dal Governo nazionale a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, risalente al lontano 1997, nel settore dei rifiuti nella Regione Calabria.”

Da ultimo, si può segnalare il decreto dirigenziale n. 5823 del 4 maggio 2014 con cui viene approvata una apposita “relazione istruttoria” funzionale alla rimodulazione della tariffa regionale per il conferimento in discarica: con riferimento al sistema di raccolta differenziata nel documento è scritto che in Calabria, nell’anno 2012, la percentuale di R.D. è stata pari al 13,8%. Risultano inoltre, indicate quali cause degli scarsi risultati conseguiti in termini di percentuali sulla raccolta differenziata, quelle derivanti dalla inesistenza di politiche di programmazione della raccolta differenziata da parte delle varie amministrazioni regionali e, soprattutto, dalle gestioni commissariali che hanno basato il sistema di raccolta dei rifiuti essenzialmente sul c.d. conferimento/smaltimento, determinando “…la vanificazione di ingenti risorse pubbliche (c.ca 80,00 M€ per automezzi, attrezzature, mini-isole ecologiche, contributi per il servizio di raccolta differenziata, isole ecologiche ecc.)…“. Insomma, soldi pubblici di rilevante importo che si può ben dire buttati proprio nella……..pattumiera.

Infine, risulta che a fronte della previsione di una entrata per circa € 75.000.000,00, sono state sostenute, per effetto della carenza di impianti e discariche, spese per circa € 95.000.000,00, con il correlato deficit di circa € 20.000.000,00.
Da ulteriori analisi sembrerebbe emergere che, nei vari periodi di gestione commissariale, si sarebbero generate maggiori disponibilità finanziarie derivanti dalla differenza tra importi previsti e incassati o da incassare, che sarebbero potuti essere destinati alla realizzazione di discariche, e che, però, fino al 2008 sono state costruite con fondi pubblici. Ulteriori disponibilità sarebbero potute scaturire dalla non corresponsione degli incentivi ai comuni che non avessero raggiunto i livelli percentuali minimi previsti per la raccolta differenziata.

Infine la Sezione osservava: “…emerge peraltro ictu oculi che le inefficienze del settore pubblico e la correlata carenza di discariche pubbliche hanno finito per assecondare la concretizzazione di una situazione di sostanziale oligopolio privato nel settore delle discariche, suscettibile di produrre ulteriori inferenze negative sul pubblico erario."

Si può concludere, pertanto, osservando come — nel contesto di un siffatto quadro complessivo, in cui i crediti sono totalmente assorbiti da passività derivanti da gestioni inoculate, le disponibilità liquide sono insufficienti a garantire il normale assolvimento delle obbligazioni contratte e da contrarsi per la conduzione del settore e costituisce “normalità” la insufficienza delle misure rivolte alla razionalizzazione dei costi — l’Ente regione finora sia intervenuto essenzialmente con la incrementazione delle entrate da tariffa, oggettivamente indifferente rispetto agli effetti gravanti sulla collettività amministrata in termini, addirittura, di maggiore tassazione a fronte di un servizio permanentemente inefficace ed insufficiente, nonché, paradossalmente, antieconomico ed improduttivo.

25 agosto 2014

Non è un Paese per Federalisti

Dal Federalismo Fiscale i cittadini si aspettavano uno Stato più efficiente, una riduzione degli sprechi e una maggiore responsabilità gestionale degli amministratori locali. Non certo pensavano di veder aumentare sia le tasse pagate allo Stato e pure quelle versate al Comune, alla Provincia e alla Regione. E invece è successo proprio così: negli ultimi vent'anni le imposte nazionali sono raddoppiate, e i tributi locali sono aumentati addirittura cinque volte. Letteralmente esplosi. Tanto che negli ultimi dodici anni le addizionali Irpef regionali e comunali sono cresciute del 573%, ed il loro peso sui redditi è triplicato, arrivando in alcuni casi oltre il 17% (V. Corriere Della Sera del 21 luglio 2013).
Ecco l'andamento dell'incremento negli ultimi 8 anni (i dati sono relativi al primo semestre di ogni anno) delle entrate da addizionale IRPEF Comunale in Italia in confronto all'addizionale IRPEF regionale e IRPEF Stato, l'addizionale riscossa dai comuni è cresciuta del 128,40% contro il 15,51% di quella riservata allo Stato:
Se guardiamo i dati su base nazionale (database ministero interno di agosto 2014) circa il 20,81% dei comuni italiani ha deliberato aliquote massime o di poco inferiori (irpef tra 0,7% e il massimo di legge 0,8%). Mentre se restringiamo il campione alla sola regione Calabria notiamo come ben il 35% dei comuni della Prov. di Reggio Calabria ha aliquote IRPEF massime o di poco inferiori.

Per quanto riguarda le tasse sulla casa nel 2013 ad es. ben il 61,96% dei comuni aveva deliberato aliquote IMU sulle seconde case superiori all'aliquota base, ma ci sono regioni dove la quasi totalità dei comuni ha deliberato aliquote IMU più alte: ad es. l'Umbria 95,65% o l'Emilia Romagna 92,24%.
Anche il Comune di Falerna ha contribuito al fenomeno di cui parlavamo sopra, l'11 agosto 2014 infatti la nuova amministrazione per ripagare i cittadini del rinnovata fiducia (il sindaco è al secondo mandato) ha deliberato in un'unica seduta una raffica di aumenti:
1) Addizionale IRPEF con aliquota all'8,00x1.000
2) Introduzione TASI con aliquota del 2,00x1.000 sulle prime case (senza alcuna detrazione)
3) Istituzione TASI con aliquota del 1,00x1.000 su seconde case e altri immobili (che si sommerà all'IMU che per le seconde case era già al 9,60x1.000)
4) Introduzione della TARI con tariffe massime per nuclei familiari di 1-2 componenti e per gran parte delle attività commerciali.
L'aumento combinato delle aliquote e delle tariffe porterà un incremento del prelievo fiscale locale per privati ed aziende che va dal 45% fino all'85%.
Nel corso del periodo estivo con 3 articoli usciti sui quotidiani locali il Sindaco ha tentato di dare una spiegazione (non ha però negato gli aumenti delle tasse che è un fatto oggettivo) al perché quasi tutte le tasse comunali sono state portate al massimo consentito dalla legge: in tutti gli articoli il sindaco Costanzo (PD) scarica responsabilità degli aumenti delle tasse sui tagli che il Governo (PD) avrebbe fatto ai trasferimenti di fondi comunali e alla mancata assegnazione di fantomatici contributi governativi. Esaminiamo nel dettaglio le dichiarazioni del Sindaco riportate nei 3 articoli. Di cui per brevità ne riporto solo il più recente (in fondo al post sono riportati tutti gli altri):

Ripartizione Fondo da 625 milioni ex DL 16/2014 (Gazzetta del Sud del 15/08/2014 e del 18/08/2014)

Partendo dall'articolo pubblicato dalla gazzetta del sud del 15/08/2014 (nell’articolo del 18/08/2014 è riportato quanto detto nel precedente):
Nell'articolo si fa intendere ai cittadini che le tasse sono aumentate perché "il Governo non manda più i soldi al Comune" pur essendo il comune “virtuoso”, e che quindi il sindaco scrive al Ministero minacciando denunce e chiedendo accesso agli atti che avrebbero causato i predetti tagli, in particolare Costanzo chiede le modalità di riparto dei fondi del DL 16/2014 e dei 625 milioni di cui nemmeno un centesimo è stato assegnato a Falerna.
Da una prima lettura del DL 16/2014, mi pare di capire che quei 625 milioni siano riservati ai comuni che nell'anno precedente avevano applicato aliquote IMU massime o comunque tali da non permettere l'introduzione della TASI neppure alle aliquote minime.
Infatti nel riparto del Fondo di solidarietà il Governo ha stimato una TASI di default all'1,00x1.000 che i comuni che ad es. avevano già IMU su seconde case al 10,60x1.000 (massimo di legge) non potevano applicare (Falerna ad es. aveva aliquota IMU prima casa al 4x1.000 e per le seconde case l'aliquota era al 9,60x1.000).
Per quanto riguarda le modalità di calcolo nonché di ripartizione del fondo è tutto pubblicato qui (e senza bisogno di minacciare e denunciare nessuno):
Dall’esame dell’elenco dei comuni possiamo notare come su 8.057 enti locali possibili destinatari solo 1.835 hanno avuto dei fondi (appena il 22,78%), e ancora: su un totale di 625 milioni ben il 61,62% è andato ai primi 50 Comuni (che solitamente sono grosse metropoli, Milano prima in classifica ha preso il 14,31% dei fondi cioè ben 89.434.095,55), infine scorrendo la classifica è possibile notare che ben 6.221 comuni non hanno ottenuto NULLA! .
Ecco la classifica dei primi 50 comuni che riceveranno in fondi ex DL 16/2014:
Distribuzione riparto decreto ex art.1, comma 731, L. 147/2013 come modificato da art.1, D.L. n. 16/2014
n
Comune
Totale contributo
Ex Legge 16/2014
% Distribuzione
1
Milano
89.434.095,55
14,31%
2
Napoli
37.168.880,05
5,95%
3
Torino
36.659.892,31
5,87%
4
Genova
27.560.641,48
4,41%
5
Roma
22.558.908,51
3,61%
6
Catania
12.354.573,95
1,98%
7
Palermo
11.629.770,02
1,86%
8
Brescia
10.985.300,01
1,76%
9
Parma
10.933.483,92
1,75%
10
Perugia
8.768.199,34
1,40%
11
Foggia
7.158.591,06
1,15%
12
Bologna
7.017.159,37
1,12%
13
Messina
6.269.334,05
1,00%
14
Reggio nell'Emilia
5.189.910,51
0,83%
15
Ravenna
4.989.171,99
0,80%
16
Alessandria
4.782.148,08
0,77%
17
Ancona
4.719.698,42
0,76%
18
Siena
4.267.078,48
0,68%
19
Viareggio
4.120.365,09
0,66%
20
Modena
4.014.845,19
0,64%
21
Caserta
3.182.144,72
0,51%
22
Firenze
3.123.456,69
0,50%
23
Cosenza
2.822.409,53
0,45%
24
Verona
2.782.630,03
0,45%
25
Benevento
2.734.860,63
0,44%
26
Pomezia
2.642.680,41
0,42%
27
Potenza
2.587.868,34
0,41%
28
Agrigento
2.583.114,15
0,41%
29
Venezia
2.499.534,47
0,40%
30
Faenza
2.488.402,69
0,40%
31
Novara
2.369.451,93
0,38%
32
Rovigo
2.223.709,06
0,36%
33
Rieti
2.150.803,46
0,34%
34
Terracina
2.087.355,55
0,33%
35
Cologno Monzese
2.080.870,57
0,33%
36
Civitanova Marche
2.058.457,03
0,33%
37
Frosinone
2.003.361,70
0,32%
38
Reggio di Calabria
1.994.445,53
0,32%
39
Augusta
1.989.257,33
0,32%
40
Rende
1.883.237,00
0,30%
41
Acireale
1.867.796,27
0,30%
42
Senigallia
1.830.023,59
0,29%
43
San Benedetto del Tronto
1.714.127,22
0,27%
44
Tortona
1.694.515,60
0,27%
45
Lanciano
1.602.143,20
0,26%
46
Pietrasanta
1.587.688,16
0,25%
47
Bari
1.522.114,96
0,24%
48
Cremona
1.488.364,32
0,24%
49
Marano di Napoli
1.480.204,66
0,24%
50
Lamezia Terme
1.479.311,44
0,24%

Non possiamo credere che nel programmare degli investimenti contraendo ben 3.657.261,81€ di mutui in soli 3 anni, di cui una buona fetta per opere di dubbia utilità, il Comune abbia fatto affidamento a trasferimenti statali che non avrebbe sicuramente ottenuto in quanto non ne aveva i requisiti.

Tagli da spending review al Fondo di solidarietà Comunale (Quotidiano della Calabria del 13.08.2014 e Gazzetta del Sud del 15/08/2014 e del 18/08/2014)

Nell’articolo pubblicato sul quotidiano della Calabria del 13.08.2014 (nonché nella seconda parte dell’articolo pubblicato in Gazzetta del Sud del 15/08/2014 e del 18/08/2014) Il sindaco lamenta circa 300.000€ di tagli di trasferimenti di Fondi Statali negli ultimi 2 anni, e questo è in parte vero (nel 2013 il taglio per Falerna è stato di € 155.307,34), nel 2014 Falerna subirà un taglio di 171.106,68€,
Ma non è il solo comune d’Italia che subirà quei tagli: nella provincia di Catanzaro anche a Nocera Terinese arriveranno 171.940,62€ in meno (nel 2013 il taglio per Nocera T. è stato di 156.064,27€), oppure a Gizzeria 152.276,00€ (nel 2013 è stato di 138.215,41€) l’elenco dei tagli per l’annualità 2014 di tutti i comuni d’Italia è qui: http://finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com140714.html mentre la pagina con i dettagli del calcolo del Fondo di solidarietà è qui: http://finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com140714.html
Ecco la classifica dei primi 50 comuni che subiranno il taglio maggiore al Fondo di solidarietà nella provincia di Catanzaro:
RIDUZIONE RISORSE AI COMUNI ANNO 2014
DECRETO DEL MINISTRO DELL'INTERNO IN APPLICAZIONE DELL'ART. 16, C. 6. D.L. 95/2012
n.
Comune
prov.
Abitanti
importo riduzione
riduzione per abitante
1
SELLIA
CZ
511
32.056,78
62,73
2
MONTAURO
CZ
1.608
97.000,54
60,32
3
SQUILLACE
CZ
3.413
195.724,10
57,35
4
STALETTI
CZ
2.445
134.276,25
54,92
5
ARGUSTO
CZ
534
27.588,54
51,66
6
JACURSO
CZ
626
32.077,00
51,24
7
SIMERI CRICHI
CZ
4.504
227.627,42
50,54
8
CATANZARO
CZ
89.062
4.478.201,57
50,28
9
SORBO SAN BASILE
CZ
822
39.788,07
48,40
10
GAGLIATO
CZ
521
24.874,52
47,74
11
SANT'ANDREA APOSTOLO DELLO IONIO
CZ
2.033
95.829,46
47,14
12
CENTRACHE
CZ
411
19.290,86
46,94
13
OLIVADI
CZ
553
25.176,24
45,53
14
SATRIANO
CZ
3.411
154.969,16
45,43
15
ANDALI
CZ
792
35.216,68
44,47
16
FALERNA
CZ
3.870
171.106,68
44,21
17
MARCEDUSA
CZ
424
18.418,84
43,44
18
CROPANI
CZ
4.393
180.994,33
41,20
19
SAN SOSTENE
CZ
1.308
53.617,84
40,99
20
MIGLIERINA
CZ
797
32.559,09
40,85
21
MONTEPAONE
CZ
4.998
200.183,54
40,05
22
CICALA
CZ
997
39.396,37
39,51
23
BADOLATO
CZ
3.157
124.252,77
39,36
24
CORTALE
CZ
2.161
82.513,48
38,18
25
CERVA
CZ
1.258
47.488,84
37,75
26
MAGISANO
CZ
1.277
48.095,04
37,66
27
CARAFFA DI CATANZARO
CZ
1.952
73.205,87
37,50
28
NOCERA TERINESE
CZ
4.696
171.940,62
36,61
29
TIRIOLO
CZ
3.893
141.199,59
36,27
30
CARLOPOLI
CZ
1.574
56.497,25
35,89
31
CENADI
CZ
595
21.262,35
35,74
32
AMARONI
CZ
1.873
66.395,47
35,45
33
MARTIRANO LOMBARDO
CZ
1.135
40.082,00
35,31
34
ZAGARISE
CZ
1.711
59.055,14
34,51
35
TAVERNA
CZ
2.711
93.154,18
34,36
36
SAN FLORO
CZ
704
24.171,97
34,34
37
SETTINGIANO
CZ
2.999
100.564,65
33,53
38
ISCA SULLO IONIO
CZ
1.590
53.071,83
33,38
39
SAN MANGO D'AQUINO
CZ
1.623
54.124,88
33,35
40
ALBI
CZ
984
32.739,41
33,27
41
GIZZERIA
CZ
4.644
152.276,00
32,79
42
VALLEFIORITA
CZ
1.823
59.615,93
32,70
43
CONFLENTI
CZ
1.424
46.327,00
32,53
44
MARTIRANO
CZ
931
30.046,29
32,27
45
SANTA CATERINA DELLO IONIO
CZ
2.111
68.056,20
32,24
46
TORRE DI RUGGIERO
CZ
1.095
34.855,30
31,83
47
SELLIA MARINA
CZ
7.139
222.372,49
31,15
48
MAIDA
CZ
4.491
137.708,59
30,66
49
PETRONA'
CZ
2.691
81.394,08
30,25
50
GIRIFALCO
CZ
6.106
182.829,38
29,94

Come possiamo notare nella pagina ministeriale è presente una dettagliata descrizione (nonché un rimando a tutte le norme di legge) sulle modalità con cui sono stati fatti i tagli ai trasferimenti, che mi limito a riassumervi:
I tagli ai trasferimenti di fondi ai Comuni che il governo farà nel 2014 (e che come abbiamo visto ha già fatto nel 2013) erano noti da tempo, così come era possibile stimare l'entità stessa dei tagli, la legge infatti è stata approvata del 2012 dal governo Monti, e l'entità dei tagli sarebbe stata fatta (oltre a quanto già indicato nel DL 95/2012) in proporzione alle spese comunali in "valore dei beni e dei servizi consumati nel triennio 2010-2012".
Anche per il taglio ai trasferimenti di ulteriori di 375,6 milioni relativo all'anno 2014 (ex D.L. 66/2014) si segue un procedimento simile, con penalizzazione per gli enti che avevano tempi medi di pagamento dei fornitori più alti dei parametri fissati dalla legge, nonché abbiano fatto acquisti tramite Consip in valori inferiori alla media, quest’ultimo solo per comuni superiori ai 10.000ab (quindi chi ha rispettato i parametri ha avuto meno tagli chi non l'ha rispettati ha avuto tagli superiori ma cmq entro il 5%).
Inoltre ulteriore riduzione è prevista in proporzione al numero di autovetture possedute comunicato annualmente al Ministero dell’interno dal Dipartimento della Funzione Pubblica e ancora ulteriore riduzione è operata in proporzione alla spesa per consulenze comunicata al Ministero dell’interno dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
Quindi il Ministero dell’Interno ripartisce il taglio “in proporzione alle spese sostenute per consumi intermedi desunte per il triennio 2010-2012 dal SIOPE” (oltre a quanto già indicato nel DL 95/2012)

I “consumi intermedi” sono la somma delle seguenti categorie di spesa corrente (il Ministero per calcolare i tagli farà riferimento ai codici SIOPE dal 1201 al 1339):
• - acquisti di beni
• - prestazioni di servizi
• - utilizzo di beni di terzi

Dato che il taglio è proporzionale, più alta era la spesa comunale nel periodo/triennio considerato (quella di Falerna è tra le più alte della provincia di Catanzaro) e nelle tre categorie di cui sopra, più alto sarà/è stato il taglio di fondi. Se vogliamo essere corretti e il valore del taglio dei trasferimenti per abitante per il Comune di Falerna è effettivamente sopra la media ma ciò è dovuto alla ELEVATA media delle spese per consumi intermedi del triennio 2010-2012 quindi niente ingiustizie ma solo fatti noti e calcoli oggettivi.
Un esempio pratico riferito all’anno 2011:
Per il calcolo del Taglio dei trasferimenti annualità 2011 si possono assumere come riferimento i codici Spesa Siope da n. 1201 al n. 1339 (www.siope.it alla sezione “enti --> prospetti”).
Il valore così determinato va moltiplicato per la riduzione complessiva (500 milioni per l’anno 2011) e diviso per il totale della spesa per consumi intermedi registrata da tutti i comuni d’Italia nel 2011, che in base ai dati Siope ammonta a circa 25 miliardi (25.097.645.397,33).
Ad esempio: per il comune di Falerna la spesa 2011 era pari ad 1.535.398,82, il taglio stimato ammonta a 30.588,50 euro (=1.535.398,82*500.000.000/25.097.645.397,33), così si poteva fare per il 2012 e per il 2013 dove però la riduzione complessiva è aumentata rispettivamente a 2.250 milioni di euro e 2.500 milioni di euro (la stima così ottenuta non è precisissima ma non molto distante dalla realtà e permette di programmare il bilancio comunale per tempo).

Ma perché il Sindaco lamenta dei tagli “ingiustificati?” ha forse calcolato dei tagli inferiori? Ha effettuato dei calcoli a noi ignoti?

Per fare un’ulteriore verifica che il Comportamento del Ministero nell’effettuare i tagli sia stato corretto ho provato a confrontare i tagli fatti al comune di Falerna con un altro Comune della provincia di Catanzaro (con abitanti ricompresi nella fascia 2.000-5.000 per rendere più omogeneo il confronto) che ha avuto dei tagli di gran lunga inferiori, il Comune di San Pietro a Maida.
Nella classifica provinciale dei tagli ai trasferimenti i due comuni sono praticamente agli antipodi su 80 Comuni al 14° posto Falerna e al 74° San Pietro a Maida con un taglio per abitante praticamente dimezzato (40,81€ Falerna contro 19,24€ San Pietro a M).:

RIDUZIONE RISORSE AI COMUNI ANNO 2013
DECRETO DEL MINISTRO DELL'INTERNO IN APPLICAZIONE DELL'ART. 16, C. 6. D.L. 95/2012
n.
Comune
Prov.
Abitanti
Importo riduzione
Riduzione per abitante
14
FALERNA
CZ
3.806
155.307,34
40,81
74
SAN PIETRO A MAIDA
CZ
4.309
82.921,71
19,24

Come possiamo notare dalla tabella seguente il Comune di San Pietro a Maida ha avuto un taglio (sia nel 2013 che nel 2014) di Fondi inferiore al 46,61% rispetto al Comune di Falerna perché ha speso meno (in “consumi intermedi” cioè energia elettrica, cancelleria, Smaltimento rifiuti, servizi vari,  ecc.) per un importo corrispondente al 46,43%:
Confronto spese sostenute per consumi intermedi desunte dal SIOPE per il triennio 2010-2012 e Taglio Spending RW - FSC

Comune

Falerna
San Pietro a Maida
Differenza
Anno/Abitanti
3.870
4.302
+11,16%
2010
1.577.421,64
1.045.401,17
-33,73%
2011
1.535.398,82
907.914,42
-40,87%
2012
1.904.510,59
734.355,59
-61,44%
Media
1.672.443,68
895.890,39
-46,43%
Taglio FSC 2014
171.106,68
91.357,30
-46,61%
Taglio FSC 2013
155.307,34
82.921,71
-46,61%

Concludendo possiamo affermare che i tagli governativi sono proporzionali (ed è dimostrato) alla spesa fatta dal comune di Falerna, che non c’è nessun errore se non da parte del Comune che non ha tenuto sotto controllo la spesa (che quindi è tutt’altro che “virtuoso”).
NB: Nei prossimi anni i tagli al Fondo di Solidarietà saranno incrementati dai 2,25 mld del 2013 a 2,5mld nel 2014 e a 2,6 mld. nel 2015 (dove prenderà i soldi il Comune di Falerna? Visto l’andazzo dalle nostre tasche o andrà in dissesto)

Quello che il sindaco non ha capito è che la relazione tagli del governo/aumento delle tasse non esiste e non deve esistere (già aver ammesso che ha aumentato le tasse è una mezza confessione), infatti nella legge il Governo impone che i tagli Governativi ai fondi trasferiti al comune devono essere compensati con corrispondenti tagli alla spesa comunale (quindi a quelle spese di cui accennavamo in precedenza), anzi addirittura ai revisori dei conti toccherà certificare le misure di Spending review adottate (chissà come farà il revisore di Falerna?).
Le decurtazioni potranno riflettersi sulle scelte di spesa di ciascun ente sulla base dell’autonomia gestionale ed organizzativa riconosciuta ai comuni dall’ordinamento vigente, tenendo conto delle risorse disponibili. Ciascuna amministrazione è libera di decidere dove e quanto tagliare i comuni possono rimodulare o adottare misure alternative di contenimento della spesa corrente, al fine di conseguire risparmi comunque non inferiori» a quelli richiesti. Una formulazione, questa, che sembra precludere la possibilità di compensare le riduzioni mediante incrementi delle tasse (non per Costanzo che afferma il contrario).

Quindi sembra di capire che i tagli vanno fatti alla spesa, e se il bilancio comunale è avaro di risorse è in realtà dovuto al fatto che in pochi anni molte spese sono decollate, come ad esempio la spesa per interessi sui mutui che guarda caso è aumentata dal 2008 al 2013 di ben 153.230,27, il comune è passato in soli 5 anni da una spesa per interessi passivi annuale di 175.786,00 del 2008 ad una spesa di ben 329.016,27 (cioè un aumento del 87,17%!), segnaliamo inoltre che gran parte dei mutui sono stati accesi negli ultimi 2 anni e cioè a ridosso delle elezioni comunali seppur nel rispetto dei limiti di legge.
Ed ecco un riepilogo dei mutui contratti nei 2 anni precedenti alle elezioni, ben 3.657.261€ che per un comune di soli 3.800 abitanti è una cifra ragguardevole:

Comune Falerna D476 - Mutui contratti aa2011-2013
Anno contr.
In amm
Fine amm
Durata
Imp totale mutuo
Imp rata
Descr. Opera
2011
gen-12
dic-26
15-0
87.500,00
8.179,34
Piano Sicurezza Stradale
2011
gen-12
dic-26
15-0
400.000,00
39.305,52
Manutenz. Stade Comunali
2012
gen-13
dic-27
15-0
270.000,00
26.615,10
Riqualif. Centro Storico Castiglione M.
2012
gen-13
dic-27
15-0
98.914,35
9.750,42
Isola Ecologica
2012
gen-13
dic-37
25-0
528.000,00
37.061,56
Impianti Fotovoltaici
2012
gen-13
dic-37
25-0
850.000,00
59.663,50
Collettamento Fogne con Lamezia T.
2012
gen-13
dic-32
20-0
134.387,46
10.485,48
Campanile Castiglione M.
2012
gen-13
dic-32
20-0
165.270,00
12.895,08
Delegazione Comunale Castiglione M.
2012
gen-13
dic-37
25-0
152.950,00
10.735,92
Scuola Materna Castiglione M.to
2012
gen-13
dic-37
25-0
87.900,00
6.169,90
Campo Calcio a 5 Castiglione M.to
2012
gen-13
dic-32
20-0
39.050,00
3.046,84
Campo Calcio Falerna CC
2012
gen-13
dic-37
25-0
124.520,00
8.740,36
Campo Calcio a 5 Falerna CC
2012
gen-13
dic-32
20-0
11.220,00
875,44
Spazio Ricreativo Falerna CC
2012
gen-13
dic-32
20-0
40.350,00
3.148,28
Ristr. Delegaz. Falerna Marina
2012
gen-13
dic-37
25-0
467.200,00
32.793,88
Centro Aggregazione
2013
gen-14
dic-28
15-0
200.000,00
17.941,12
Manutenz. Centro St. Castiglione M.
Totale 2011+2012+2013
3.657.261,81
287.407,74


Concludendo:
1) il taglio dei trasferimenti dei Fondi governativi deve essere compensato con corrispondenti tagli alle spese comunali (non con aumenti di tasse).
2) il taglio dei trasferimenti che il governo avrebbe fatto nel 2013-2014 era noto da tempo, così come era possibile stimare l'entità stessa dei tagli, la legge infatti è del 2012 e l'entità dei tagli sarebbe stata fatta in base alle spese comunali (quindi si doveva contenere la spesa, evitare di indebitarsi ecc.)
3) affermare che si sono aumentate le tasse a causa dei Tagli ai trasferimenti vuol dire prendere per i fondelli i già tartassatissimi cittadini falernesi
4) chissà perché nell’anno 2013 (precedente alle elezioni) pur essendo i tagli ai trasferimenti di importo pressoché identico, il sindaco ha fatto finta di nulla continuando allegramente a contrarre mutui con CDP?
5) Nei prossimi anni i tagli al Fondo di Solidarietà saranno incrementati da 2,25 mld del 2013 a 2,5mld nel 2014 e a 2,6 mld. nel 2015 (dove prenderà i soldi il Comune di Falerna? Visto l’andazzo dalle nostre tasche o andrà in dissesto)

Per dirla tutta il Sindaco non è l’unico colpevole se oggi ci troviamo in questa situazione, altrettante colpe le hanno i Governi che si sono succeduti dal 2012:
infatti la norma sui tagli ai trasferimenti (la fece Monti) era stata accompagnata con altre leggi che avrebbero potuto evitare il salasso che oggi dovranno sopportare i cittadini falernesi (e quelli di altri comuni nella medesima situazione), come ad es. la norma che imponeva un tetto più basso all’indebitamento degli enti locali (più volte innalzato da Letta a Renzi dal 4% al 6% e poi all’8% e nel 2014 anche oltre) o quella che prevede un debito procapite standard per i comuni (legge approvata ma decreto attuativo mai emanato).
Quindi se ci fossero state tali norme in vigore (tali da porre un limite agli amministratori dal “mutuo facile”) il sindaco Costanzo non avrebbe avuto alcuna possibilità per aumentare il debito del Comune di Falerna (se pensate che negli anni 2011-2013 ha contratto mutui per ben 3.656.362,10€) e se avesse voluto realizzare tutte quelle opere che definisce “indispensabili” (per quanto sia possibile definire indispensabili 3 campi di calcetto/calcio, 3 delegazioni Comunali ecc.) sarebbe stato costretto a cercare forme alternative di finanziamento diverse dai mutui (es. vendita di immobili comunali ecc.) oppure non farle affatto.

Ecco i link alle fonti se volete saperne di più:
  1. Ripartizione fondo ex legge 16/2014: http://finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com310714.html
  2. Ripartizione Tagli FSC 2013: http://finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com111113.html
  3. Ripartizione Tagli FSC 2014: http://finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com140714.html
  4. Ripartizione Tagli FSC 2012: http://finanzalocale.interno.it/circ/dec24-12.html
  5. Riparto del Fondo di Solidarietà comunale 2013: http://www.finanzalocale.interno.it/apps/floc.php/in/cod/9
  6. Riparto del Fondo di Solidarietà comunale 2014: http://www.finanzalocale.interno.it/apps/floc.php/in/cod/22
  7. SIOPE – Sistema di rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri di tutte le amministrazioni pubbliche: https://www.siope.it/siopelocale/siopewelcome.html
  8. Interventi Correttivi Spending Review 2014 (Governo Renzi – Conferenza Stato Regioni): http://www.conferenzastatocitta.it/Documenti/DOC_018042_ATTO%20N.%20324_odg_1.pdf
  9. Metodologia adottata per la ripartizione del contributo di 625 milioni €: http://www.conferenzastatocitta.it/Documenti/DOC_018037_ATTO%20N.%20322.pdf 
  10. Contributo dei comuni alla finanza pubblica di 375,6 MILIONI € http://finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com080814.html e Definizione degli importi e dei criteri http://www.conferenzastatocitta.it/Documenti/DOC_018042_ATTO%20N.%20324_odg_1.pdf 
  11.  Corriere Della Sera 21/07/2013 "La carica delle tasse federali" http://www.corriere.it/economia/13_luglio_21/carica-tasse-federali_2dc79d56-f1cd-11e2-9522-c5658930a7bc.shtml
A questo link troverete un riepilogo di tutti gli aumenti intervenuti nel corso del 2014 alle aliquote e tariffe Comunali

Ecco gli altri 4 articoli apparsi sui quotidiani locali:



E per finire un estratto della "minacciosa" lettera inviata al Ministero dell'Interno, Corte dei Conti, ANCI ecc.