16 ottobre 2016

Calabria Verde: il primo bilancio chiude con un disavanzo di 56 milioni di euro

Calabria Verde è una delle tante società in House della Regione Calabria, fu costituita nel 2013 con l’intento di riorganizzare e razionalizzare le politiche di tutela e la valorizzazione economica delle risorse forestali calabresi. Calabria Verde ha infatti assorbito le grandi aziende pubbliche regionali Afor e Arssa e le Comunità Montane.

Nel 2014 quando Calabria Verde aveva appena ultimato la fase di costituzione e non avviato alcuna attività la sezione regionale della Corte dei Conti manifestò notevoli perplessità in merito alla previsione dei costi ampiamente sottostimati dalla regione e alla loro copertura che in alcuni casi apparve alla corte addirittura ridicola tra cui sottolineò l’inverosimile copertura indicata dalla regione da: “utili netti di gestione derivanti da ‘utilizzazione forestale’ e vendita del materiale legnoso e concessioni sul patrimonio forestale” (qui trovate ulteriori informazioni).

Diciamo subito che l’intento della regione di razionalizzare il settore delle risorse forestali calabresi avrebbe incontrato ostacoli non di poco conto, primo dei quali il costo del personale traferito dagli enti soppressi:
1. il personale dell’Afor (i forestali), che transitò nella neo-istituita azienda regionale, con un pacchetto di n. 5.727 unità lavorative, per un costo anno 2012 (seppure descritto come decrescente negli anni per via di pensionamenti) di circa 164.910.000,00 €
2. il personale delle comunità montane (settore già sostenuto in passato da finanziamento statale ma venuto meno) che ammontava a n. 388 unità lavorative, per una spesa annua di 14.296.619,35 €
3. il personale addetto al servizio di sorveglianza idraulica con n. 290 unità lavorative (legge regionale n. 52/2009), che passò da tempo parziale a tempo pieno una volta assorbito da Calabria Verde, e che presentava un costo annuo di circa euro 8.000.000,00 €
Oggi a circa 2 anni e mezzo dall’avvio dell’attività dell’ente regionale possiamo tentare di fare qualche considerazione più dettagliata dall’esame dei dati del bilancio consuntivo 2014 pubblicato con delibera n. 917 del 09/09/2015 e soprattutto vedere se la Corte dei Conti avesse ragione.
Calabria verde ha avviato l’attività ad aprile 2014, il bilancio che esamineremo si riferisce quindi a soli 9 mesi e chiude con un avanzo pari ad € 1.338.028,00 (che come vedremo si rivelerà totalmente inesistente).

Nel 2014 l’ente ha impegnato spese per 314.700.934,75, il che farebbe stimare in costo annuo su 12 mesi tolte le partite di giro, a poco meno di 400 milioni. Questo il dettaglio pubblicato dallo stesso ente:
Sempre dal Bilancio risulta che Calabria Verde, nel 2014 ha occupato ben 5.890 dipendenti:

Nella sezione delle spese notiamo che sono stati contratti 2 mutui con Cassa Depositi e Prestiti per arredare la nuova sede di Catanzaro per 600.000,00€ (manutenzioni, arredi e computer), mentre il canone di locazione della predetta sede ammonta a € 120.263,62/anno. Già da qui si nota lo strano modo di razionalizzare le spese della Regione Calabria.
Il direttore Generale nel 2014 ha percepito 105.431,14 a cui si dovrebbero aggiungere 33.669,00 per indennità di risultato (a cui si aggiungono 48.967,01 di oneri previdenziali che l’ente gli ha versato).
Nel bilancio poi si nota che sono stati utilizzati 80 milioni per anticipazioni di cassa (cioè prestiti bancari) su cui l’ente ha pagato ben 616.550,00€ di interessi passivi (credo che ciò sia dovuto a mancanza di liquidità).
Da notare che nel bilancio non vi è traccia dei debiti risultanti dalla liquidazione AFOR in quanto Calabria Verde è subentrata in tutte le funzioni AFOR e posizioni attive e passive (la corte dei conti aveva stimato in 150 milioni le predette passività).
Ma vediamo cosa è accaduto dal lato delle entrate: le entrate affettive incassate dalla vendita di materiale legnoso (che nella mente di chi ha partorito il carrozzone dovevano contribuire a garantire la copertura delle spese) sono state pari a ZERO, mentre il totale delle entrate per la vendita di altri prodotti è stato di € 14.603,44 sufficienti a coprire poco meno dello 0,005% delle spese.
L’entrata dei canoni incassati per la concessione di lotti e terreni è stato di € 130.762,41 (anche qui somma irrisoria, ci sarebbero dei crediti iscritti in bilancio ma l’effettiva esigibilità è tutta da verificare).
Volendo stimare la capacità di copertura autonoma delle spese di Calabria Verde (al netto del contributo statale e regionale) l’ente avrebbe una capacità di generare poco più di 3 milioni di € di entrate (tutte teoriche perché nel 2014 non è stato incassato praticamente nulla e le somme sono finite nei crediti da riscuotere): pertanto la copertura teorica con utili generati da vendita di materiale legnoso e concessione di lotti boschivi ecc. è pari al 1,04% nella più rosea delle ipotesi.
Bisogna aggiungere, inoltre, che Calabria Verde è stata senza organo di revisione contabile per due anni, il quale è stato nominato il 31/05/2016 pur avendo l’ente iniziato l’attività ad aprile 2014.
Ad oggi il bilancio consuntivo 2014 risulta l’unico pubblicato ed approvato e seppur con notevole ritardo non vi è traccia del bilancio consuntivo 2015.
Quello che appare preoccupante è che originariamente il bilancio 2014 è stato approvato con un avanzo di amministrazione pari ad € 1.338.028,00. Successivamente Calabria Verde con 2 revisioni relative al riaccertamento dei residui (in cui sono stati rettificati soprattutto residui attivi cioè dei crediti a quanto pare inesistenti iscritti in bilancio) l’ente ha rettificato il risultato di amministrazione e dichiarato un disavanzo di ben 56.182.826,18€. Un disavanzo di 56 milioni in meno di 9 mesi di attività farebbe saltare sulla sedia chiunque (tranne che in Calabria). Il revisore che si accorge della cosa dichiara: “Questo Organo di revisione, comunque, non può non evidenziare che in otto mesi di gestione e cioè da aprile 2014 al 31/12/2014, è stato generato un disavanzo di amministrazione di € 56.182.826,18 che desta forte preoccupazione per la vita stessa di questa Azienda.
Per quanto riguarda il predetto debito di € 56.182.826,18 Calabria Verde ha deciso di spalmarlo in 30 anni (lo permette la nuova normativa di bilancio armonizzato), ogni anno quindi dovranno essere trovate risorse aggiuntive in bilancio per coprire 1/30 del debito accumulato in soli 9 mesi del 2014 e cioè 1.872.760,87€
Una spesa annua stimata di quasi 400 milioni e 5.890 dipendenti con un debito di € 56.182.826,18 a soli nove mesi dalla costituzione richiederebbe un intervento urgente della politica calabrese in quanto ampiamente insostenibile per una regione come la nostra.
Non sembra che però la maggioranza, ma cosa più allarmante la minoranza, del consiglio regionale sia particolarmente preoccupata della cosa. Anzi con la legge n. 27 del 15.12.2015 la Regione ha stanziato ulteriori 19 milioni a copertura delle maggiori spese 2014 (solo successivamente, a seguito di ulteriore revisione dei residui in regione, si sono accorti che non bastavano a coprirne nemmeno la metà).

Per finire bisogna precisare che:
1) una parte della spesa di Calabria Verde (e prima dell’AFOR) è stata da sempre a carico non solo dei calabresi ma di tutti gli italiani fin dal 1984, ed arrivò alla somma di 160 milioni nel 2012 per poi ridursi di anno in anno fino a che la Legge di Stabilità 2015 ha previsto lo stanziamento di 140 milioni di euro per i forestali della Calabria a decorrere dal 2017.
2) L’unica e vera razionalizzazione delle spese di Calabria Verde la stanno facendo (involontariamente) i dipendenti che vanno in pensione: nell’albo pretorio si notano infatti numerosi pensionamenti fin dal 2015.
3) Nel bilancio di previsione 2015-2017, approvato in notevole ritardo il 30.12.2015, è prevista una spesa di € 404.097.304,13 per il 2015 al lordo delle partite di giro. La predetta spesa è prevista in ulteriore calo nel biennio successivo fino ad assestarsi a 311.716.713,28 (previsione che difficilmente sarà mantenuta visto il debito accumulato in soli 9 mesi).




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